Rudyard Kipling
Bombay 1865 – Londra 1936
Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall’odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;
Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;
Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: “Tieni duro!”.
Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l’amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E – quel che è di più – sei un Uomo, figlio mio!
dedicata al figlio, nel capitolo "Brother Square Toes"
del libro "Ricompense e Fate" del 1865
La vita non è quella che si è vissuta ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla. (Gabriel Garcia Marquez) Libera autobiografia per immagini di Lucia
sabato 29 giugno 2013
venerdì 28 giugno 2013
Poesie
Poesie contenute nel volume: Poeti Contemporanei
ZAGARA
NOTTE
Questa notte mi abbraccia e
avvolge
violento chiaroscuro di una
luna divorata
da nuvole veloci e
minacciose
Luna persa e ritrovata con
ansia
tra bagliori continui
Notte di luce dilagante
sui muri di case silenziose
Occhi chiusi e muti le mille
silenziose finestre
al mio sguardo smarrito
A me ingoiata dal buio
accecante
in cerca solo di una parola
senza ritorno
MIO GIOIELLO
Tra le mie calde acque ti ho
nutrita e cullata
Ti ho sussurrato gioie,
fantasie e pensieri
confidato ansie, paure e
angosce
Tra i movimenti ondeggianti
ti ho immaginata
e attesa per il resto della
mia vita
A primavera hai lasciato le
mie acque
e come sospinta dal vento di
Zefiro
hai urlato alla luce sconosciuta
e accecante
Ti sei divisa da me ed
aggrappata a me
e come Ora ti ho donato
l’abito della tua vita
ISOLA
Sulla mia Isola
Madre difficile e sorella
crudele
cerco il sentiero che porti
a nuove parole
Cerco la lingua della mia
Terra
tra gli odori acri di ferite
mai rimarginate
Cerco arcobaleni e colori di
pace
tra pietre eterne spezzate echeggianti
Ansie di infinito nel vento
della valle
e solitudine di anima
lacerata da viaggi
alla ricerca di un io
possibile
Ed ogni giorno è sempre il
primo
VORREI INCONTRARTI
Vorrei incontrarti in
un’antica libreria
tra libri ingialliti odore
di carta
di polvere e di tempo
Aprire un libro rilegato in
pelle
e leggere poesie e vecchi
pensieri
Raccontarti sentori confusi
tra la polvere degli
scaffali
e cercare tra le fessure del
tempo
tra i cataloghi patinati dei
miei artisti preferiti
tra gli spartiti impilati
e ascoltare antiche chitarre
e vecchie melodie e ricordi
e paesaggi e profumi
d’estate.
Aprire pagine e cogliere
immagini
per cercarti nel tempo
tra calendari che riportano
in rosso
le date del nostro amore
e ancora tra le ricette e i filtri
d’amore
tra le pagine ingiallite di
un libro labirinto
dove la strada non torna più
indietro
e la verità è a pochi passi
nascosta nei tuoi pensieri.
Il PITOSFORO
La tristezza del mio cuore
è la misura della tua
lontananza
ma il pitosforo è tornato a
sbocciare
il suo profumo mi inebria e
stordisce
e mi riporta la dolcezza dei
tuoi ricordi.
LUNA BLU
La malinconia vive
agli angoli della mia bocca
e la tristezza nei miei
occhi
Ho addentato la mela
della libertà
ma la libertà è solo una
sensazione
H guardato la luna blu
e ho camminato di nuovo
nei tuoi sogni
ACQUA
L'acqua è scivolata
sul profumo dei pini e dei
ginepri
come un torrente ha
travolto
il suono delle parole le
dolcezze del sorriso
la forza dello sguardo.
Il mio bicchiere è ormai
vuoto
come il mio letto.
Notte di luglio a Santa
Lucia
e sole accecante sulla
spiaggia di sassi.
Sotto il ponticello non ti
ho più trovato.
ASPETTO
Aspetto un’altra notte passare
al bivio tra un passato
sempre più pesante
malinconico ammiccante
e un futuro sempre più breve
irraggiungibile inimmaginabile
Aspetto un’altra notte
passare tra gli spazi di
lancette troppo veloci troppo lente
di orologi inesorabili
spietati infiniti e mai complici
Aspetto un’altra notte passare
ascoltando i suoni del buio
rumori scricchiolanti
indefinibili inspiegabili
di ataviche paure voci e
latrati di cani
bolidi sfreccianti e folli
solitari fischi di treni carichi di vite
folate di venti sussurranti
o travolgenti
grecale e tramontana
maestrale e poi garbino
Aspetto un’altra notte passare
cercando pensieri assillanti
pungenti impietosi
travolgenti rotolanti
come pietre di una frana
sogni profumati di mare
odorosi di conchiglie
ed alghe morte sulla sabbia
e ancora sogni di orizzonti
assoluti
e di un’isola del sempre
Aspetto un’altra notte passare
leggendo pagine
di mondi sconosciuti di
viaggi straordinari
di delitti passionali di
delitti inutili e brutali
di amori infiniti
impossibili ricambiati e traditi
di amori di altri
Aspetto un’altra notte passare
nel letto del riposo
della febbre del tormento del
pianto della gioia
dell’amore e della passione
Aspetto un’altra notte passare
con te nell’anima
Aspetto Immobile
URLA
Urla graffianti
in una notte di tempesta
Urla di abbandono e
solitudine
Urla per non dimenticare
FOGLIE
Ho ascoltato il rumore
del silenzio
Mi ha portato le parole
delle foglie sospinte dal
vento
SOLCHI
Ho riempito la mia vita di sconosciuti
Ho solcato il mio corpo e coltivato
cardi
ho lasciato sola la mia
anima
Ho urlato nella notte
e volto lo sguardo alla luna
Ora leggo i miei silenzi
le parole di una nuova vita
ed il profumo dei fiori
IL PROFUMO DEL GINEPRO
Nel bosco
le robinie si allungano verso
la luce
Le nostre ombre si piegano
e salgono lungo i fusti
acerbi
Il terreno scosceso frena i
passi
Gli sguardi colgono le tenere
russole
i muschi vellutati ed umidi
e i cespugli di agrifoglio ai
piedi degli ornielli
E’ qui che ti accoglierò
all’ombra di una radura
nell’afa di un pomeriggio
d’agosto
E per i sentieri e le
garrighe miste
mi vestirò solo
col profumo del ginepro
ZAGARA
Tra giardini di arance e
cedri
fresco profumo di zagare
spinto da grecale mi riporta
all’isola del sud
Sfavillante e pungente bianco
mi inonda l’anima e mi
seduce
S insinua tra le pietre
corre tra le spiagge
dell’oblio
oltre il Vulcano perenne
oltre il mare antico
e mi rapisce in un unico
sogno
di libertà
Pubblicazioni 2
Edizione Pagine
Notte
Mio gioiello
Isola
Vorrei incontrarti
Il Pitosforo
Luna blu
Acqua
Aspetto
Urla
Foglie
Solchi
Il profumo del ginepro
Zagara
La modernità comporta velocità ed estensione: si arriva in un
baleno a tante persone, nei luoghi più diversi e lontani. Può
rifiutarsi a questo la poesia, tenuta così a lungo appartata?
Ma la poesia ha per sua natura la grazia di darsi ad ognuno,
di condurlo nell’altrove della parola destinata a durare e del
pensiero che rende chiari e colmi i giorni della vita.
Così, in questi libri in cammino, nei loro versi, nelle loro
frasi, troveremo il molto che ci portavamo dentro inespresso,
la vicinanza di chi rivelandosi ci rivela a noi stessi. E daremo
voce a sentimenti che fremevano dietro mura di silenzio,
traverseremo mondi che ci appartengono e che mai prima
avevamo nemmeno intravisto. Ognuno di questi libri nasce
come un bene comune e un avvio.
baleno a tante persone, nei luoghi più diversi e lontani. Può
rifiutarsi a questo la poesia, tenuta così a lungo appartata?
Ma la poesia ha per sua natura la grazia di darsi ad ognuno,
di condurlo nell’altrove della parola destinata a durare e del
pensiero che rende chiari e colmi i giorni della vita.
Così, in questi libri in cammino, nei loro versi, nelle loro
frasi, troveremo il molto che ci portavamo dentro inespresso,
la vicinanza di chi rivelandosi ci rivela a noi stessi. E daremo
voce a sentimenti che fremevano dietro mura di silenzio,
traverseremo mondi che ci appartengono e che mai prima
avevamo nemmeno intravisto. Ognuno di questi libri nasce
come un bene comune e un avvio.
Elio Pecora
martedì 25 giugno 2013
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