Il pennello corre veloce sulla tela
mentre scavi la cava che si aprirà
vincitrice nella Galleria di Via Nazionale.
Io imparo l'amore per la lettura
dai tuoi libri, a me proibiti, anche quello
con la dedica di Donatella.
Gli amici di sempre vanno e vengono
ridono, studiano, discutono
e saranno quelli della Vita.
Li guardo, dal mio cantuccio
silenziosa, ma vigile
intorno al tavolino ribaltabile
dell'armadio da te progettato.
Incollo spugnette, piccoli alberelli
sui plastici di balza e polistirolo,
mentre dal nuovisimo Decca,
che io non posso toccare, escono le note
di Yellow Submarine.
I ragazzi sfilano col braccio alzato cadenzando
il nome di Dubicek ed altri slogan di libertà
nella Primavera di quell'anno
che ha segnato la Storia e le nostre generazioni.
Ed io imparo mentre li osservo seminascosta
dall'unico balcone al secondo piano
dell'imponente palazzo umbertino.
Enrico T. ha i capelli morbidi come la seta
ed io non smetto di ccarezzarli
ed io sono sempre li, in mezzo a loro
e tra Noi per assorbire tutto da voi,
proprio come una
di quelle spugnette che incollo.
Io imparo a dipingere
ritoccando di nascosto i tuoi quadri,
rifacendo il contorno ai visi scuri ad un gruppo
di donne sarde piangenti ad un funerale.
Nel naso, radice dei miei ricordi,
odori misti di trementina, colori ad olio,
grafite e fogli di carta lucida
arrotolati nel grande cesto di vimini.
Il manifesto di Bob con i capelli ricci tutti colorati
fa da cornice al tuo letto.
Ed io su quel letto faccio capriole e intanto cresco.
Cresco con te che corri sui gradini di Valle Giulia
con le grandi cartelle sotto il braccio
cariche di progetti e idee in cerca di un futuro che verrà.
Ed io continuo a crescere mentre guardo
Mina, che seria e precisa organizza gli esami.
I quadri si susseguono, come gli anni,
insieme alle tecniche ed agli esperimenti,
e finiscono in casa di mia madre.
Ora sono ancora tutti esposti nella sua sala
lontani da te, lontani dal mondo così diverso
di una Via Palestro mai dimenticata..
Perchè tutto è cambiato per tutti,
come è nella ragione delle cose,
e un nuovo mondo caldo e carico di contrasti,
ti ha portato via dalla tua Terra e da noi tutti.
Ora sei in quella Terra calda ed umida
che oggi silenziosa ti copre ed accoglie
che ti ha preso gli anni della maturità,
ti ha donato due figlie
e una compagna dolcissima
Ed io cammino per le antiche strade
dove non è rimasto più niente del prima,
neanche i chiassosi ragazzi dei Licei
ormai trasferiti altrove.
Non posso più entrare nel Palazzo,
da anni non vi abitiamo più,
e non posso neanche rivedere il balconcino
sul retro, dove io giocavo e tu parlavi
di ragazze e filosofia con Mario.
In tre ve ne siete già andati,
lasciandoci soli con i nostri dolori.
I tuoi quadri, i tuoi libri e Tu
siete ancora qui, qui dove noi
non possiamo più vederti
solo ritrovarti nei nostri tanti ricordi.
Ed io, che ho ancora i tuoi libri,
se ne apro uno
sento il tuo profumo.
Ad Antonio con il mio amore, Lucia