mercoledì 6 novembre 2013

La festa dei defunti in Sicilia



Palermo


ossa di Morto o pasta garofanata
Come diceva Verga in un suo racconto,  in Sicilia la Celebrazione dei Defunti era una vera e propria festa dedicata ai bambini, infatti, secondo la tradizione, i Defunti tornavano a visitare i loro cari per portare doni, frutta e dolci, o addirittura per rubare, ai loro piccoli parenti che erano stati buoni durante l’anno, mentre per quelli che non lo erano stati, nascondere le grattugie.
Sono i genitori, in effetti, ancora oggi, a preparare cesti di doni e dolci, che durante la notte, nascondono in casa, in modo che al risveglio i bambini possano trovali , e tutti insieme andare  al cimitero a trovare e ringraziare i propri cari defunti.

La festa dei Morti, in Sicilia, affonda le sue radici in usanze antichissime ed i dolci che vengono preparati, "le ossa di morto ed i pupi di zucchero" si possono definire Dolci Antropomorfi.
È il 2 novembre, nessuna meraviglia se in ogni città o paesino della Sicilia si faccia paradossalmente gran festa: scuole chiuse per almeno due giorni, grandi luminarie, bancarelle ovunque stracolme di giocattoli e, in qualche caso come a Palermo e a Catania, una grandiosa “Fiera dei morti” piazzata al centro della città. Lo scopo della fiera è quello di comprare i giocattoli e dolci ai bambini.
L’origine e il significato di quest’usanza ci portano molto indietro nel tempo, si collega certamente a culti greco-romani ed al banchetto funebre un tempo comune a tutti i popoli del bacino del Mediterraneo, in cui si ha ancora un ricordo nel “consulo o cunsulato” siciliano. Questa usanza ha una doppia valenza: offerta di cibo alle anime dei defunti e offerta simbolica nei dolci in forma umana Pupaccena(pupi di zucchero oppure biscotti chiamati crozze ri mortiossa di morto), come raffigurante delle anime dei defunti, “in maniera che cibandosi di loro, è come se ci si cibasse dei trapassati stessi” e si vuole far apparire agli occhi dei più piccoli la morte non come evento tragico della vita ma solamente come un passaggio obbligato ma sereno che tutte le anime devono intraprendere. Di dolci antropomorfi, sono celebri i Pupi di Zucchero, piccole statue di forma semplice, decorate con colori vivaci. I personaggi raffigurati sono tanti: paladini, legionari, dragoni, dame del settecento, fino ad arrivare a raffigurare caw-boy, paperino o personaggi di Dragon Ball. - See more at: http://www.blogsicilia.eu/dolci-dei-morti/#sthash.descgNoq.dpuf
Infatti per le famose e buonissime “crozze ri morti” o ossa di morto non si può parlare solo di un’offerta di cibo alle anime dei defunti, ma una vera e propria raffigurazione delle anime stesse, colte nella loro forma corporea. Mangiare le ossa di morto equivale ad una sorta di atto di patrofagia, un incameramento dell’essenza stessa dei trapassati.
I pupi di zucchero, oltre a raffigurare semplici figure maschili e femminili, possono rappresentare i paladini della tradizione, personaggi virtuosi, che rappresentano un modello, un idolo, una trasposizione di quegli antenati trapassati, le cui virtù sono nutrimento dello spirito e della personalità, specialmente per i più piccoli in formazione.




È il 2 novembre, nessuna meraviglia se in ogni città o paesino della Sicilia si faccia paradossalmente gran festa: scuole chiuse per almeno due giorni, grandi luminarie, bancarelle ovunque stracolme di giocattoli e, in qualche caso come a Palermo e a Catania, una grandiosa “Fiera dei morti” piazzata al centro della città. Lo scopo della fiera è quello di comprare i giocattoli e dolci ai bambini.
L’origine e il significato di quest’usanza ci portano molto indietro nel tempo, si collega certamente a culti greco-romani ed al banchetto funebre un tempo comune a tutti i popoli del bacino del Mediterraneo, in cui si ha - See more at: http://www.blogsicilia.eu/dolci-dei-morti/#sthash.descgNoq.dpuf
È il 2 novembre, nessuna meraviglia se in ogni città o paesino della Sicilia si faccia paradossalmente gran festa: scuole chiuse per almeno due giorni, grandi luminarie, bancarelle ovunque stracolme di giocattoli e, in qualche caso come a Palermo e a Catania, una grandiosa “Fiera dei morti” piazzata al centro della città. Lo scopo della fiera è quello di comprare i giocattoli e dolci ai bambini.
L’origine e il significato di quest’usanza ci portano molto indietro nel tempo, si collega certamente a culti greco-romani ed al banchetto funebre un tempo comune a tutti i popoli del bacino del Mediterraneo, in cui si ha ancora un ricordo nel “consulo o cunsulato” siciliano. Questa usanza ha una doppia valenza: offerta di cibo alle anime dei defunti e offerta simbolica nei dolci in forma umana Pupaccena(pupi di zucchero oppure biscotti chiamati crozze ri mortiossa di morto), come raffigurante delle anime dei defunti, “in maniera che cibandosi di loro, è come se ci si cibasse dei trapassati stessi” e si vuole far apparire agli occhi dei più piccoli la morte non come evento tragico della vita ma solamente come un passaggio obbligato ma sereno che tutte le anime devono intraprendere. Di dolci antropomorfi, sono celebri i Pupi di Zucchero, piccole statue di forma semplice, decorate con colori vivaci. I personaggi raffigurati sono tanti: paladini, legionari, dragoni, dame del settecento, fino ad arrivare a raffigurare caw-boy, paperino o personaggi di Dragon Ball. - See more at: http://www.blogsicilia.eu/dolci-dei-morti/#sthash.descgNoq.dpuf

L’origine e il significato di quest’usanza ci portano molto indietro nel tempo, si collega certamente a culti greco-romani ed al banchetto funebre un tempo comune a tutti i popoli del bacino del Mediterraneo, in cui si ha ancora un ricordo nel “consulo o cunsulato” siciliano. Questa usanza ha una doppia valenza: offerta di cibo alle anime dei defunti e offerta simbolica nei dolci in forma umana Pupaccena(pupi di zucchero oppure biscotti chiamati crozze ri mortiossa di morto), come raffigurante delle anime dei defunti, “in maniera che cibandosi di loro, è come se ci si cibasse dei trapassati stessi” e si vuole far apparire agli occhi dei più piccoli la morte non come evento tragico della vita ma solamente come un passaggio obbligato ma sereno che tutte le anime devono intraprendere. Di dolci antropomorfi, sono celebri i Pupi di Zucchero, piccole statue di forma semplice, decorate con colori vivaci. I personaggi raffigurati sono tanti: paladini, legionari, dragoni, dame del settecento, fino ad arrivare a raffigurare caw-boy, paperino o personaggi di Dragon Ball. - See more at: http://www.blogsicilia.eu/dolci-dei-morti/#sthash.Ek24n1ID.dpuf
L’origine e il significato di quest’usanza ci portano molto indietro nel tempo, si collega certamente a culti greco-romani ed al banchetto funebre un tempo comune a tutti i popoli del bacino del Mediterraneo, in cui si ha ancora un ricordo nel “consulo o cunsulato” siciliano. Questa usanza ha una doppia valenza: offerta di cibo alle anime dei defunti e offerta simbolica nei dolci in forma umana Pupaccena(pupi di zucchero oppure biscotti chiamati crozze ri mortiossa di morto), come raffigurante delle anime dei defunti, “in maniera che cibandosi di loro, è come se ci si cibasse dei trapassati stessi” e si vuole far apparire agli occhi dei più piccoli la morte non come evento tragico della vita ma solamente come un passaggio obbligato ma sereno che tutte le anime devono intraprendere. Di dolci antropomorfi, sono celebri i Pupi di Zucchero, piccole statue di forma semplice, decorate con colori vivaci. I personaggi raffigurati sono tanti: paladini, legionari, dragoni, dame del settecento, fino ad arrivare a raffigurare caw-boy, paperino o personaggi di Dragon Ball. - See more at: http://www.blogsicilia.eu/dolci-dei-morti/#sthash.Ek24n1ID.dpuf



questi erano i dolci che ricevevo sempre il 2 novenbre, 
non volevo rovinare la bella immagine dei Pupi, 
ma il desiderio di assopare la gustosità 
che quelle bellissime forme mi faceva resistere ben poco!

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