lunedì 7 gennaio 2013

Giovanna Bemporad

Ferrara 1928 - Roma 6 gennaio 2013





Ch’io muoia all’esaurirsi delle risa
quando più non sopporto una stanchezza
già scontata all’estremo, e sia d’autunno
mentre l’orecchio intendo estesamente
per la quiete, e soffochi il mio canto
una foglia che cade, o sia d’estate
quando tra rose rosse e gelsomini
ferve la guerra.
Indifferente, estranea
a questa sinfonia d’estati e inverni
non entrerò nei pallidi dominii
con purpurei tumulti dentro il cuore;
e al commento inesausto degli insetti
tra l’erbe, al loro giubilo sonoro
che indietro mi richiama, io sarò sorda.

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