La Festa di Santa Rosalia in dialetto "'u fistinu" si svolge tutti gli anni nel corso del mese di luglio a Palermo dal 10 al 15.
Le origini di questa celebrazione risalgono al 1624 quando la città di Palermo, martoriata dalla peste e la sua popolazione si affidavano invano alle sante protettrici della città: Santa Cristina, Sant'Agata, Sant'Oliva e Santa Ninfa. Durante la crisi, la leggenda narra che, l'allora poco conosciuta Santa Rosalia apparve ad un saponaio che si chiamava Vincenzo Bonello, indicando ove fossero le proprie spoglie e comandando che solamente se i propri resti fossero stati portati in una grande processione la peste sarebbe passata.
Le origini di questa celebrazione risalgono al 1624 quando la città di Palermo, martoriata dalla peste e la sua popolazione si affidavano invano alle sante protettrici della città: Santa Cristina, Sant'Agata, Sant'Oliva e Santa Ninfa. Durante la crisi, la leggenda narra che, l'allora poco conosciuta Santa Rosalia apparve ad un saponaio che si chiamava Vincenzo Bonello, indicando ove fossero le proprie spoglie e comandando che solamente se i propri resti fossero stati portati in una grande processione la peste sarebbe passata.
Le reliquie della Santa vennero effettivamente trovate nella
grotta indicata dalla visione e il giorno 15 luglio l'arcivescovo
seguito dal resto del clero, dal senato di Palermo e da alcuni cittadini importanti fecero una processione lungo le strade della città con i resti della santa.
In pochissimo tempo la peste venne spodestata. Dal 1625 la Chiesa
autorizzò quindi il culto, anche se Rosalia venne fatta santa solo il 26
gennaio 1630.
Rosalia Sinibaldi (Palermo1128 - 4 settembre 1165) era una giovinetta di nobile famiglia
che, sentendo la forte vocazione per una vita di
eremitaggio secondo le regole monastiche bizantine, abbandonò gli agi
della casa paterna per vivere in una grotta del Monte Pellegrino, il promontorio che sovrasta Palermo.
Dopo la sconfitta della peste Rosalia Sinibaldi fu proclamata
protettrice della città e chiamata dal popolo, con affetto,
“La Santuzza”.
un carro realizzato nel 1821
Il Carro ai Quattro Canti
La festa giunge al proprio apice nella notte del 14 luglio, con una processione solenne che parte dal Palazzo dei Normanni, lungo le vie del Cassaro sino al mare, passando presso la Porta Felice, seguendo un itinerario ideale dalla morte alla vita con la luce dei fuochi d'artificio sul litorale.
La processione, formata da un carro trionfale con su la statua di Santa Rosalia, trainato dai buoi, e con carri allegorici, fa uno stop dinnanzi alla Cattedrale, ai quattro canti (in cui il sindaco in carica depone dei fiori ai piedi della Santa gridando "Viva Palermo e Santa Rosalia!") e alla Marina, dove si svolge ogni anno un grande spettacolo pirotecnico accompagnato da musica eseguita dal vivo. Accompagnano la processione canti di devozione in rima.
La processione, formata da un carro trionfale con su la statua di Santa Rosalia, trainato dai buoi, e con carri allegorici, fa uno stop dinnanzi alla Cattedrale, ai quattro canti (in cui il sindaco in carica depone dei fiori ai piedi della Santa gridando "Viva Palermo e Santa Rosalia!") e alla Marina, dove si svolge ogni anno un grande spettacolo pirotecnico accompagnato da musica eseguita dal vivo. Accompagnano la processione canti di devozione in rima.
La Cattedrale
I Fuochi
Un banco con calia e simenza
Durante la festa si consumano molti cibi che fanno parte della tradizione popolare palermitana come per esempio la Pasta con le sarde , i babbaluci, lo sfincione, il polpo bollito, Calia e simenza e l'Anguria.
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