venerdì 12 aprile 2013

11 aprile 1945










Sono trascorsi sessantotto anni da quando gli americani liberarono il campo di sterminio di Buchenwald. Uno dei luoghi in cui la pazzia umana ha sferrato i suoi colpi più duri. Oggi, è,dunque, doveroso un pensiero, anche di poche righe, a tutte le vittime della follia nazista. Tra il 1937, anno della costruzione, e il 1945, anno della liberazione, 250.000 anime, passarono di lì e 56.000 non ne uscirono mai più. I bambini superstiti di Buchenwald furono esattamente 904.
"Mangiavamo la neve", ricorda uno di loro, Sol Luri. Buchenwald, uno dei lager più importanti sul suolo tedesco, letteralmente significa Bosco di faggi e deve il nome alla sua posizione: sorgeva, infatti, nei pressi della collina boscosa dell'Ettersberg. Dopo la liberazione, gli americani girarono un impressionante documentario sulle efferatezze e gli scempi che in quel luogo si erano consumati e costrinsero, per giorni, i civili tedeschi a visitarlo in memoria dei tanti angeli che proprio lì trovarono la morte.

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