Sono trascorsi sessantotto anni da quando gli americani liberarono il campo di sterminio di Buchenwald.
Uno dei luoghi in cui la pazzia umana ha sferrato i suoi colpi più
duri. Oggi, è,dunque, doveroso un pensiero, anche di poche righe, a
tutte le vittime della follia nazista. Tra il 1937, anno della
costruzione, e il 1945, anno della liberazione, 250.000 anime, passarono di lì e 56.000 non ne uscirono mai più. I bambini superstiti di Buchenwald furono esattamente 904.
"Mangiavamo la neve",
ricorda uno di loro, Sol Luri. Buchenwald, uno dei lager più importanti
sul suolo tedesco, letteralmente significa Bosco di faggi e deve il
nome alla sua posizione: sorgeva, infatti, nei pressi della collina
boscosa dell'Ettersberg. Dopo la liberazione, gli americani girarono un impressionante documentario sulle efferatezze e gli scempi che in quel luogo
si erano consumati e costrinsero, per giorni, i civili tedeschi a
visitarlo in memoria dei tanti angeli che proprio lì trovarono la morte.
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